Fino ad ora, per i loro capolavori, il Tigre e la Pulcetta hanno utilizzato pastelli a cera, pennarelli a spirito e acquerelli. Questi ultimi sono sempre stati fra i loro mezzi preferiti: i bambini impazziscono all’idea che, aggiungendo un po’ di acqua ad una pasticca, si può creare una bellissima scia colorata. (In effetti tutti i giochi in cui c’è di mezzo l’acqua li tiene occupati per almeno un quarto d’ora).
Guardando dei siti di blogger molto brave (anche come mamme!), ho capito che dovevo osare.
Soprattutto, dopo aver visto alcuni lavoretti che Giada di quandofuoripiove e il suo Puki riescono a realizzare, allora mi sono sentita una codarda e ho detto a me stessa: e’ arrivato il momento delle tempere.
In effetti, mi sono resa conto che non avevo mai fatto utilizzare questi colori (con i quali si possono fare tante cose, oltre che un semplice disegno) solo per paura dei possibili danni all’ambiente domestico! E cioè: mani imbrattate sui loro letti, sui loro piumoni, a sfiorare i muri e così via. Inoltre, sapevo già che non avremmo di certo potuto utilizzare le tempere in presenza di Stoik, in quanto è un caro padre, ma è uno che proprio a certe cose non e’ abituato. E questo era un altro deterrente che pesava sulla scelta di altri tipi di colori. E così, bando alle remore, sono andata nella prima cartoleria vicino casa e ne sono tornata con il primo timido pacchettino di colori a dita per il Tigre e per la Pulcetta.
Il primo a utilizzarli e’ stato il Tigre: sorpreso all’idea di utilizzare le mani a posto dei pennelli, ci ha pasticciato un po’ e, a lavoro finito, si è sentito soddisfatto.
La Pulcetta, invece, ha continuato, felice, dal foglio di carta fin sopra il suo corpo:
Il problema e’ stato, poi, convincerla a pulirsi!